Professione Geometra

Geometri: una professione multidisciplinare

Secondo lo studio “la professione del geometra nell’arco degli ultimi 10 anni ha saputo affrontare le difficoltà modificando la tipologia di servizi offerti, esaltando la propria figura di professione polifunzionale e orientandosi alla consulenza”.
 
Dall’analisi si evince che il geometra svolge attività diverse dal passato: nel 2016, rispetto al 2006, sono diminuite le pratiche catastali (dal 48,1% al 45,6%) ma sono aumentate le attività di certificazione energetica (in media quattro volte maggiori) ed acustica, rilievi architettonici, direzione lavori, dichiarazioni di successione e pratiche fiscali e burocratiche.
 
Inoltre l’interlocutore non è più solo la Pubblica Amministrazione, ma anche condomìni, imprese, Enti territoriali, privati e l’autorità giudiziaria.

Il futuro della professione

La ricerca condotta da Future Concept Lab si è, invece, soffermata sugli highlights che delineano in prospettiva futura l’identità dei geometri professionisti. In particolare per gli intervistati, “in futuro fare il geometra vuol dire soprattutto” essere un consulente a 360°, flessibile e polivalente, esperto in molti ambiti, diversi e collegati tra loro (47,4%) e, a seguire, un esperto del proprio territorio, che ne conosce tutti gli aspetti e in grado di fornire anche un servizio alla comunità (27,7%) un problem solver, in grado di trovare soluzioni veloci, efficaci e precise (21,9%) e un esperto delle tematiche della sostenibilità, utile per i privati e per le comunità (3,0%).
 
Emerge in sintesi, dalla ricerca Future Concept Lab, come in futuro per i geometri sarà importante far convergere e consolidare azioni diverse:
– essere un facilitatore dello sviluppo, accompagnando i cittadini nel dare la giusta importanza alla prevenzione e alla sicurezza dei propri ambienti di vita;
– essere un consulente globale, aprendosi a logiche collaborative, anche intergenerazionali su tematiche di urgenza sociale (monitoraggio e prevenzione rischi sismici, incendio, cantieri temporanei…);
– godere di un upgrade professionale, affermando le capacità acquisite nel trovare “soluzioni” sul campo;
– raggiungere un profilo culturalmente evoluto, ampliando le proprie competenze culturali con le competenze specifiche, per avere un quadro completo del contesto socio-ambientale odierno.



La casa nel 2021: i trend di Next Design Perspective da HABIMAT Showroom D’interni

Un interessante articolo di Francesca Negri / 20 novembre 2019 /

Come cambiano le necessità, i gusti e i desideri delle persone? Interpretare le nuove tendenze è l’obiettivo di Next Design Perspective, la conferenza organizzata da Altagamma, fondazione che riunisce e rappresenta le aziende italiane del lusso. Giunto alla sua seconda edizione, l’appuntamento ha posto l’accento su diverse tematiche quali l’inclusività, la sostenibilità, il confronto tra generazioni, il nuovo modo di concepire e vivere la casa e la cura di sé, a cui il design dovrà guardare per cogliere l’evoluzione dei bisogni della gente.

Come sarà la casa nel 2021?

Il nostro rapporto con l’idea di casa, come è stato sottolineato dai protagonisti di Next Design Perspective, sta cambiando, così come ciò che facciamo negli spazi della nostra quotidianità. La casa sta infatti diventando un luogo di innovazione, sia dal punto di vista del comfort sia da quello della socialità, con le persone che concentrano sempre più attività all’interno di questo ambiente.

La casa è sempre più vista come un luogo dove migliorarsi e prendersi cura di sé, una vera e propria comfort zone, e per questo continuerà a essere un settore del mercato in crescita grazie alla continua ricerca di benessere e calma. Un ambiente dove dedicarsi sì alla propria sfera privata ma dove praticare anche attività che fino a ieri erano svolte in altri luoghi, come ad esempio lo sport e il fitness che avranno via via spazi ad hoc.

Altro aspetto che andrà sempre più caratterizzando le nostre case sarà la trasformazione degli ambienti giorno in aree condivise e più spaziose per stare insieme e trascorrere momenti piacevoli in compagnia di famiglia e amici. Dall’altro lato la camera da letto diventerà invece più raccolta e piccola, un “rifugio” intimo dove riposarsi e rilassarsi.

In linea generale gli spazi saranno più fluidi e connessi, con arredi multifunzione pensati e realizzati per più ambienti per poter ad esempio trasformare la cucina o il soggiorno nel nostro ufficio. Saranno i consumatori a definire l’uso degli oggetti e la loro funzione con una progettazione di mobili che cambiano e si spostano in base alle diverse esigenze. Tutto sarà pensato e realizzato per aiutarci a vivere meglio, tecnologia e domotica compresa che sarà sempre più in grado un domani di capire, ancora prima del nostro ritorno a casa, come sarà il nostro umore e decidere, per esempio, se farci trovare il camino acceso per creare un’atmosfera più rilassante.

Secondo quanto emerso durante Next Design Perspective, la tendenza che andrà radicandosi nel futuro è il passaggio dal possesso all’accesso: le persone non vorranno più prodotti ma soddisfare i propri desideri, portando così allo sviluppo di un’economia immateriale basata su emozioni, esperienza e conoscenza. Nei consumi la qualità avrà la meglio sulla quantità dando vita così ad ambienti semplici ed essenziali, nello stile e nell’arredo, per godersi al meglio e appieno i propri spazi.



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